La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è un disturbo medico significativo, sempre più conosciuto per i suoi effetti ad ampio raggio sulla salute fisica e mentale.
Attualmente si conosce poco sulla prevalenza dell’OSAS negli atleti e sul suo potenziale effetto sulle prestazioni fisiche. Soprattutto fra gli atleti, come nel resto della popolazione, dovrebbe esserci un alto sospetto di malattia particolarmente in coloro che presentano dei tratti anatomici caratteristici, o sintomi correlati con il disordine.
I principali sintomi correlati all’OSAS, nei soggetti adulti, sono stanchezza al risveglio, forte sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione durante il giorno, calo della memoria, mal di testa mattutino e frequenti risvegli notturni per urinare (nicturia). I principali fattori di rischio sono invece aumento di peso significativo o obesità, consumo di alcool, abitudine al fumo, uso di farmaci rilassanti che inducono il sonno, età avanzata e menopausa.
In ambito sportivo, dormire poco può portare ad un calo delle prestazioni e del recupero negli atleti. I disturbi del sonno sono comunemente osservati in diverse categorie di sportivi e spesso possono passare inosservati.
È importante educare gli atleti su durata, qualità e tempistiche adeguate per un buon sonno ed eseguire degli interventi per favorire un’igiene del sonno, quali modificare i tempi di allenamento o pianificare attentamente i viaggi per competizioni in paesi con diversi fusi orari.
Negli ultimi anni, i disturbi respiratori del sonno come l’OSAS hanno acquisito maggiore importanza nella comunità atletica. La prevalenza di pazienti OSAS all’interno della National Football League (NFL) è all’incirca di 14-19%, con una prevalenza di OSAS, nella popolazione generale statunitense, del 2-5%. I giocatori della NFL hanno una maggiore predisposizione allo sviluppo di OSAS a causa di alcuni fattori di rischio, quali un’ampia circonferenza del collo e un’alta prevalenza di obesità.
Questi atleti, anche se spesso in ottima forma fisica, hanno un collo di diametro maggiore a causa dell’eccessivo sollevamento di pesi e della necessità di dover spingere gli avversari in campo. L’eccesso di grasso o di tessuto muscolare a livello del collo può causare l’ispessimento della trachea e rendere più difficoltoso il mantenimento della pervietà delle vie aeree quando il corpo è in uno stato di rilassamento.
Anche altri atleti con corpi particolarmente muscolosi (culturisti, sollevatori, lanciatori, alcuni lottatori), possono presentare, proprio a causa dell’OSAS, un aumentato rischio di sviluppare infarto, ipertensione ed altri problemi di salute generale molto severi che possono anche mettere in pericolo la vita dell’individuo.
Oggi viviamo in un mondo in cui le celebrità ricoprono un ruolo importante nella vita quotidiana della popolazione mondiale . Grazie a questo, gli atleti professionisti che presentano OSAS possono promuoverne la consapevolezza, facendo la differenza all’interno dell’educazione pubblica.
Per riportare qualche esempio, Shaquille O’Neal, giocatore statunitense di basket in pensione, ha aiutato a diffondere la conoscenza della sindrome da apnee ostruttive del sonno attraverso un video intitolato “Shaq attacca le apnee del sonno”, dove si mostra mentre interagisce con degli specialisti del sonno di Harvard che lo preparano per una notte di studi.
Sono stati effettuati diversi studi sull’OSAS negli atleti; fra questi uno è stato condotto all’interno di una squadra di 25 rugbisti, per determinare la prevalenza fra di loro dei disturbi del sonno attraverso una polisonnografia, un questionario sul sonno e la rilevazione di dati antropometrici quali l’Indice di Massa Corporea (BMI) e la circonferenza del collo. Dai risultati della polisonnografia si è osservata la presenza di OSA (AHI: indice di apnea-ipopnea ≥5 eventi/hr) e di movimenti periodici degli arti inferiori (PLM: ≥15 eventi/hr), mentre tramite i questionari è stata valutata la prevalenza di sonnolenza diurna, insonnia o difficoltà all’addormentamento, rischio di OSAS e presenza della sindrome delle gambe senza riposo (RLS). L’OSAS era presente nel 24% dei giocatori (6 giocatori). I questionari hanno mostrato che tutti i giocatori presentavano insonnia ed eccessiva sonnolenza diurna e due giocatori sono stati identificati con rischio OSAS. Nelle conclusioni, questo studio promuove una maggiore attenzione alla diagnosi e terapia dei disordini del sonno all’interno delle squadre sportive, soprattutto professionistiche, ai fini di ottimizzare il recupero fisico e le prestazioni degli atleti e salvaguardarne la salute.
In un altro studio, è stata invece osservata, in un gruppo di nuotatori, la prevalenza di OSAS, definita come un indice di desaturazione dell’ossigeno ≥ 5. Tale prevalenza è risultato del 30%. Delle analisi hanno dimostrato che le notti precedenti ai giorni di allenamento, l’orario in cui gli atleti si coricavano era significativamente anticipato rispetto alle altre sere, e che il tempo totale di sonno era molto minore. I nuotatori, come tutti gli altri tipi di atleti, vengono maggiormente penalizzati dalla sintomatologia diurna dei disturbi del sonno rispetto ad altri individui non atleti.
Si osserva perciò, anche in questo caso, la necessità di modificare alcune abitudini della squadra per poter eliminare le situazioni che possono comportare un rischio di sviluppo di disordini del sonno.
Sitografia: