ANCHE LE DONNE RUSSANO.

ANCHE LE DONNE RUSSANO.

Sono gli uomini a soffrire maggiormente di disturbi respiratori e della  sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno,  tuttavia, anche le donne soffrono di disturbi respiratori e OSAS.

Gli studi epidemiologici suggeriscono una prevalenza da due a tre volte maggiore dell’OSAS negli uomini rispetto alle donne (4% vs 2% della popolazione generale).

Le donne a cui viene diagnosticata l’OSAS solitamente hanno un indice di gravità inferiore rispetto agli uomini, con una maggiore prevalenza di eventi di apnea durante il sonno REM. Sono inoltre mediamente più anziane ed obese rispetto alle loro controparti maschili.

La conoscenza di queste differenze legate al genere nelle caratteristiche cliniche dell’OSAS, può contribuire ad aumentare la consapevolezza generale, a migliorare la diagnosi e la terapia.

IL RUOLO DEGLI ORMONI

Le differenze relative al genere nella prevalenza dell’OSAS diminuiscono con l’aumentare dell’età; ciò è in gran parte dovuto ad un significativo aumento della prevalenza di fenomeni quali apnee, ipopnee ed episodi di desaturazione di ossigeno nelle donne in post menopausa che, rispetto a quelle in premenopausa, hanno una probabilità maggiore pari a 3.5 volte di sviluppare la sindrome.

La prevalenza generale più bassa di apnee nelle donne prima della menopausa suggerisce un effetto protettivo degli ormoni sessuali femminili sulla pervietà delle vie aeree e sulla ventilazione: vi è infatti una stretta correlazione tra gli ormoni sessuali e l’attività dei muscoli dilatatori delle vie aeree superiori che intervengono nella regolazione della ventilazione e stimolano la risposta all’ipossia.

È importante considerare che la prevalenza di apnea nel sonno nelle donne in post menopausa è comunque significativamente inferiore a quella degli uomini, in rapporto all’età e all’indice di massa corporea.

SINTOMI DELL’OSAS IN UOMINI E DONNE

Oggi l’OSAS nelle donne rimane spesso sotto diagnosticata.

Risultati di studi clinici e basati sulla popolazione suggeriscono che le donne soffrono di una serie di sintomi atipici: la distinzione tra questi e i sintomi più tradizionali solitamente attribuibili all’OSAS è importante e va sempre presa in considerazione da parte dei medici, che a volte si rivolgono ad altre diagnosi dopo la visita delle loro pazienti.

Le donne sono significativamente più inclini a segnalare insonnia, difficoltà ad addormentarsi, incubi e risveglio con crampi alle gambe; è tipica inoltre una sonnolenza diurna più pronunciata rispetto ai pazienti sindromici di sesso maschile.

LE DIMENSIONI CRANIO-FACCIALI E DELLE VIE AEREE SUPERIORI

Vi sono ovvie differenze di sesso rispetto le caratteristiche scheletriche craniofacciali: gli studi dimostrano che questi elementi sono importanti nel determinare la gravità dell’OSAS nei pazienti.

Per questo motivo, per una corretta valutazione, devono essere utilizzate misure antropometriche e cefalometriche diverse per uomini e donne.

Le vie aeree nei pazienti OSAS hanno la tendenza a collassare a causa della pressione negativa associata all’inspirazione e al flusso d’aria. Il tono muscolare del palato, della faringe e della lingua aiuta a bilanciare questo fattore e a mantenere la pervietà delle vie respiratorie.

È logico che una massa importante a carico delle vie aeree possa ripercuotersi sulla loro configurazione e sulla loro funzione: l’obesità è di per sé una causa primaria di OSAS, in quanto correlata ad un eccesso di tessuto molle che restringe la faringe alterandone forma e proprietà meccaniche.

Le dimensioni del collo e il BMI sono statisticamente aumentati in modo significativo con la gravità dell’OSAS in entrambi i sessi.

Altri fattori di rischio che vanno presi in considerazione sono la posizione dell’osso ioide e l’altezza facciale; nelle donne i fattori di rischio correlati alla gravità dell’OSAS includono l’altezza facciale posteriore più piccola e l’osso ioide anteriormente posizionato (dati statistici diversi rispetto quelli del genere maschile).

Inoltre, un osso ioide in una posizione troppo caudale, può essere anch’esso causa di problemi, in quanto correlato spesso a macroglossia, a deposizione diffusa di grasso o a eccessivo rilassamento della muscolatura linguale.

Nei pazienti di genere maschile l’area delle sezioni della giunzione orofaringea e faringea sono significativamente maggiori; esiste una relazione tra dimensione faringea e gravità dell’apnea del sonno negli uomini, ma non nelle donne.

DEPRESSIONE

Si tratta di un tipo di disturbo dell’umore caratterizzato da astenia, mancanza di energia, riduzione degli interessi, perdita di iniziativa, difficoltà nell’organizzare i propri compiti, calo delle prestazioni e riduzione del piacere. Nelle donne, la depressione associata a una grave percezione della fatica, può essere relazionata ad un quadro clinico OSAS.

La frequenza di OSAS, come quella della depressione, aumenta con l’età, come a sua volta anche la prescrizione ed il consumo di farmaci psicotropi sedativi. Poiché gli effetti depressivi respiratori di questi farmaci sono stati chiaramente dimostrati, è importante valutare la presenza della sindrome quando vengono diagnosticati stati depressivi e / o ansiosi per non aggravare la situazione. Inoltre, è stato dimostrato che un trattamento efficace dell’OSAS, può anche curare in alcuni casi lo stato depressivo associato.

OBESITA’ E DIABETE

Nei dati della popolazione generale, la prevalenza del diabete è più alta negli uomini che nelle donne; contrariamente, vi è una maggiore prevalenza di diabete femminile nei pazienti con OSAS; ciò può essere spiegato dalla maggiore prevalenza di obesità grave nelle donne.

È stato dimostrato che il livello di obesità necessario per causare OSAS è maggiore nelle donne rispetto agli uomini (di età inferiore ai 65 anni).

Rispetto alle loro controparti maschili, le pazienti di sesso femminile sperimentano OSAS in età avanzata (postmenopausa) e con un indice di massa corporea più alto.

CARATTERISTICHE POLISONNOGRAFICHE

La gravità dell’apnea notturna è simile nelle donne e negli uomini durante il sonno REM, ma è meno significativa nelle donne durante il sonno NonREM.

Gli effetti a lungo termine di (isolati o predominanti) perturbazioni del sonno REM, possono contribuire a spiegare il perché le donne siano sintomatiche a bassi indici di apnea-ipopnea rispetto alle loro controparti maschili.

TERAPIA

Non sembra esserci differenza di sesso riguardo l’interfaccia alla terapia con CPAP o nella soddisfazione complessiva del trattamento con la maschera. In genere però le pazienti di sesso femminile richiedono valori terapeutici significativamente più bassi rispetto ai pazienti maschi (abbinati per BMI); questa osservazione è in linea con l’evidenza di una minore pressione critica di chiusura faringea nelle donne.

Si evidenzia un uso più regolare del dispositivo CPAP in pazienti OSAS femminili; ciò è coerente con il maggiore utilizzo di risorse sanitarie da parte delle pazienti di sesso femminile rispetto questa sindrome.

L’entità del miglioramento dei risultati clinici non varia in base al genere.

La terapia CPAP per l’OSAS ha spesso il vantaggio di abbassare i valori dei marcatori di infiammazione sistemica, questo più velocemente nei pazienti maschi che nelle femmine.

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