Spesso si è inconsapevoli. A volte ci si accorge per un indolenzimento della muscolatura facciale al mattino, altre perché si nota un appiattamento delle cuspidi dei denti. Oppure sono ci conviventi a segnalare un fastidioso rumore notturno proveniente dalla nostra masticazione.
- Cos’è il bruxismo?
- Perché compare?
- Si può curare?
Il bruxismo costituisce un fenomeno complesso, del quale sono state date negli anni varie definizioni. Nel 2013, un consensus internazionale ha definito di bruxismo come “un’attività ripetitiva dei muscoli della mandibola caratterizzata dal serramento o dal digrignamento dei denti e/o dalla pressione in posizione fissa della mandibola”.
Tale consensus ha inoltre identificato due distinte manifestazioni circadiane del bruxismo:
- Bruxismo del sonno o Sleep Bruxism (SB) → si manifesta durante il sonno. Caratterizzato da attività muscolari sia fasiche che toniche. Il paziente mostra serramento e/o digrignamento notturni, e spesso è il/la compagno/a di letto a riferire i rumori associati a tali episodi. Ciò può risultare in segni di usura dentale.
- Bruxismo della veglia o Awake Bruxism (AB) → si osserva durante lo stato di veglia. Dato da attività toniche, raramente fasiche, che determinano sovraccarico muscolare ed articolare (dell’ATM), motivo per cui l’AB è associato a disturbi temporo – mandibolari (TMD). Il paziente riferisce la tipica triade sintomatologica: dolore all’ATM e/o ai muscoli masticatori, limitazione all’apertura della bocca e rumori articolari. Possibili anche cefalee, sintomi auricolari e dolore a denti, faccia e collo.
Epidemiologia
Il bruxismo è abbastanza comune: la prevalenza per bruxismo generico (senza distinzione tra AB e SB) varia tra 8% e 31% nella popolazione generale, mentre è stimata al 22 – 31% per AB e 13% ± 3% per SB nella popolazione adulta. Non ci sono differenze significative tra i due sessi, ma la prevalenza del fenomeno tende a decrescere con l’età.
Eziologia
Al bruxismo è attualmente attribuita un’eziologia multifattoriale, con cause di natura centrale e locale. Tra queste:
- Fattori biologici → dopamina ed altri NT, genetica, sleep arousal.
- Fattori psicologici e psicosociali → stress ed ansia. Questi sono i fattori che maggiormente incidono sulla comparsa di AB.
- Fattori esogeni → fumo, alcol, droghe, farmaci (es: inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).
Non si considera più coinvolta nella genesi del bruxismo, invece, l’occlusione dentale.
Bruxismo del sonno e OSAS
La letteratura recente suggerisce che il bruxismo notturno possa rappresentare un meccanismo protettivo nel paziente affetto da OSAS: l’aumento dell’attività dei muscoli masticatori, infatti, determina protrusione mandibolare, la quale risulta in un’apertura dell’airway space. Inoltre, sembra che il bruxismo del sonno si verifichi spesso secondariamente ai micro – arousal indotti dalla de saturazione determinata dagli episodi di apnea ostruttiva. Non tutti i pazienti affetti da OSAS, comunque, manifestano bruxismo, e viceversa.
Diagnosi
La diagnosi di bruxismo non è facile, sia per l’eziologia multifattoriale del problema, sia per la mancanza, ad oggi, di una metodologia diagnostica accertata essere valida ed affidabile. I metodi comunemente usati sono:
- Questionari self – reported compilati dal paziente.
- Esame clinico → basato su anamnesi, ispezione e palpazione. Tra i segni che si possono riscontrare vi sono: usura dentale, linea alba sulla mucosa della guancia e/o segni dell’impronta dentale sui margini linguali, ipertrofia dei muscoli masseteri e temporali.
- Elettromiografia di superficie (EMGs).
- Polisonnografia (PSG) → rappresenta il gold standard per la diagnosi di SB, così come per la diagnosi di OSAS.
Sempre nel 2013, è stato proposto un grading diagnostico:
- Bruxismo possibile del sonno/veglia → basato su questionari self – reported e/o anamnesi.
- Bruxismo probabile del sonno/veglia → basato su questionari self – reported ed ispezione all’esame clinico.
- Bruxismo definito del sonno → basato su questionari self – reported, esame clinico completo, PSG (di preferenza con registrazione audio/video).
- Bruxismo definito della veglia → basato su questionari self – reported, esame clinico completo, EMGs associata ad una valutazione psicologica.
- Bruxismo possibile del sonno/veglia → basato su questionari self – reported e/o anamnesi.
Trattamento
Più che alla risoluzione del problema, le terapie attualmente indicate per il bruxismo del sonno e della veglia mirano alla mitigazione della sintomatologia e dei danni conseguenti al disturbo. La letteratura indica le placche occlusali (bite) in resina, rigide e del più basso spessore possibile, come ausilio al management del disturbo. Nei pazienti affetti sia da OSAS che bruxismo, l’indicazione sono i dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD).
Bibliografia
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- Manfredini D, Serra-Negra J, Carboncini F, Lobbezoo F. – Current concept of bruxism – Int J Prosthodont, 2017 September/October.